Chi sono
La mia esperienza nella psicologia clinica e nelle pratiche di consapevolezza nasce, ormai molti anni fa, da una ricerca personale.
Successivamente è arrivata la spinta a scegliere di farne una professione, dopo molti anni dedicati alla ricerca in Genetica Quantitativa. L’approccio a questa materia, grazie alla mia precedente formazione di tipo biologico, non poteva prescindere dalla visione unitaria mente-corpo. Questo ha fatto sì che l’approccio corporeo, la Mindfulness, la PNEI, le neuroscienze e i modelli che mirano ad un’unitarietà dell’uomo, rappresentassero il mio ‘approdo naturale’. La visione unitaria dell’individuo come sistema complesso di emozioni, corpo, anima, mente, relazioni, ecc. costituisce per me un riferimento fondamentale, alla base dell’unicità di ciascuno, della bellezza e mistero di ogni essere umano. Gli ambiti della mia esperienza professionale sembrano solo apparentemente distanti e poco conciliabili, sono invece ‘l’insieme delle istanze che mi attraversano e compongono’. Sono grata di tutte le esperienze e di poter continuare a ricercare e a crescere in ciò che faccio. Provo a restituire a chi lavora con me il mio ‘pezzetto di esperienza’, affinché ciascuno possa riconoscere sé stesso e alimentare un proprio progetto esistenziale. Silvia Ghiroldi :Direttrice Scuola di Psicoterapia IUP; Psicoterapeuta Umanista Psicocorporea; Didatta e Supervisore dell'Istituto IUP del Villaggio Globale; Membro EABP (Associazione Europea di Psicoterapia Corporea), Psicologa in clinica (Laurea Università Alma Mater di Bologna); Master Università di Siena e Arezzo; Genetista (Laurea Università degli Studi di Milano). Coautrice e formatrice del Protocollo Gaia. |
|
|
|
|
Consapevolezza
La consapevolezza non è un impegno a qualcosa.
Consapevolezza è osservazione, sia esterna che interna,
in cui non esiste alcuna direttiva.
Jiddu Krishnamurti
Consapevolezza è osservazione, sia esterna che interna,
in cui non esiste alcuna direttiva.
Jiddu Krishnamurti
LA MINDFULNESS
Il termine buddista tradotto in “Mindfulness” nella cultura da cui origina è riferibile ad un concetto di “pienezza della coscienza” che per semplicità possiamo indicare con “consapevolezza”. La più antica definizione di cosa sia lo stato di meditazione si trova nella prima sentenza degli Yoga Sutra di Patanjali, che risale al II° secolo a.C., in cui è scritto: yoga citti vritti nirodha, “la meditazione è l’interruzione volontaria della mente”. Altre figure quali Krishnamurti, Osho, Ramana Maharshi, Nisargadatta, ecc., in modo analogo, definiscono la meditazione come “stato di non mente” (no mind), ossia di uno stato di “consapevolezza senza pensieri”. Manocha suggerisce di definirla come uno “stato di consapevole riduzione dell’attività di pensiero, focalizzazione dell’attenzione sull’attimo presente, riduzione dell’inutile attività mentale ruminativa (mental noise) ” (Manocha 2000). Questa definizione, forse più dettagliatamente, sottolinea che non si riduce completamente l’attività di pensiero, ma il suo eccesso. Essa sottolinea la volontarietà di tale processo e l’orientamento al momento presente. La Mindfulness, pertanto, rimanda all’abilità di essere totalmente presenti nel momento presente e pienamente consapevoli di quello che ci accade, della natura delle nostre esperienze interne (mentali, fisiche ed emozionali) e di ciò che sperimentiamo. |
NEUROPSICOSOMATICA
La NeuroPsicosomatica costituisce un approccio integrato all’intervento clinico. Questo modello di intervento clinico affonda le proprie radici nell’alveo delle psicoterapie ad approccio corporeo. La Psicoterapia ad Orientamento Corporeo, o Psicoterapia Corporea, deve la sua prima formalizzazione a Wilhelm Reich, ritenuto il vero fondatore della moderna psicoterapia corporea. Egli introdusse la dimensione corporea nell’intervento terapeutico, intendendolo rivolto alla globalità della persona. Grazie alle scoperte neuroscientifiche, molti autori in differenti discipline ed approcci giungono ad affermare la necessità di comprendere il canale somatico negli interventi clinici, ma solo la psicoterapia corporea ha sviluppato, fin dal secolo scorso, un quadro teorico specifico, un repertorio di strumenti e tecniche consolidati, ponendo come centrale l’unità somatopsichica umana. Benché la Psicosomatica oggi non sia individuabile come una disciplina omogenea, richiamare tale ambito raccoglie la preziosa testimonianza di una prospettiva che intende l’unità mente-corpo come inscindibile unità psicobiologica dell’individuo. Tale concetto viene sostenuto e integrato da numerose comprensioni delle neuroscienze e della PNEI degli ultimi decenni, da cui il prefisso Neuro. Inoltre il sistema nervoso presiede alla funzione comunicativa principale, alla interconnessione del sistema umano. |